Niente, così

Ciao. Quando fa buio leggo Peppe Lanzetta fuori al cortile. Ci sta il neon, le lucertole, il basilico e io. Leggo Stefano Benni, anzi, mi faccio leggere Stefano Benni stesa sul letto, il pomeriggio. Con il pigiama con gli orsi, tre cuscini sotto la testa, il termometro a lato, il ventilatore acceso a velocità tre, non farlo girare, tienilo fisso per piacere, mi passi l’acqua e zucchero, mi passi l’aulin? Leggo Javier Marias. Marias è denso, riesco a leggere poche pagine di fila, poi mi devo riposare; nelle frasi semplici è capace di aprire crepe e parentesi da cui escono periodi nuovi. Quando sono stanca poi leggo Bruno De Stefano, Napoli Criminale. Leggo, insomma.

Scrivo cose: scrivo cose che devono uscire a breve, scrivo cose che devono essere pronte il mese prossimo. Cerco giornali, anzi, cerco sui giornali e trovo.

Nel posto dove cerco han messo i condizionatori, quindi ho buoni motivi per cercare. Le sedie sono scomode però. Faccio conoscenze: tutti si interessano alle cose che cerco, non voglio sapere il perché. A pranzo mangio lo yogurt o la frutta. Dicono caldo, dicono carenza di ferro ma secondo me é per questo che mi son sentita male. Saluto gli amici che partono per le vacanze. Anche se certi non partono ci salutiamo ‘o stess perché ad agosto si sta troppo azzeccosi pure per chiamarsi a telefono. Al massimo faccio lo squillo. Lo squillo significa: vedi, ti penso, ma non tengo soldi e fa caldo e poi non saprei esattamente cosa dirti. Pinuccio questo non l’ha capito, io gli faccio lo squillo e lui mi telefona. Pinuccio mi ha regalato gli orecchini di Yo soy feliz, insieme a Max.  Adesso mi prendo lo sciroppo. Accendi il ventilatore? Mi passi l’acqua e zucchero, mi passi l’aulin? E il termometro? Ciao.

Commenti

  1. una presta liBBertà agli ospiti dello stato, un saluto (senza squillettino) a tutta la fascia in sintonia, ma soprattutto una pronta guarigione a te! stai bene e scrivi presto, chè la tastiera azzecca poc’ e niente :-)

  2. farsi leggere quel Benni, che goduria…
    e poi Marias…
    non ho ancora letto quel libro ma “Domani nella battaglia pensa a me” l’ho catturato in biblioteca solo per il titolo e lo stato di estrema usura del volume e mi è piaciuto un sacco. si, vero, ti trovi un muro fitto di parole, poi in sta edizione erano vermente formicoline in coda sulla milano venezia, però …che meraviglia, dai, no?
    e ‘sto cuore così bianco com’è?

    scrivere e leggere 1,2,3,40 cose insieme…mmmmmh ancora tre giorni da precaria e poi…si può fare.
    e menomale che nel mentre c’è qualcuno che fa squilli….
    si vabbè, dalla Sardegna e da Amsterdam…però…

  3. appiccichi parole come pennellate su quei quadri che poi quando li vedi tuttinsieme.. le pennellate non le vedi più. ma quelle espressioni e quelle parole, poi fanno parte di te. Mi piaci.

  4. @anonimo: una volta mi hanno regalato dei fiori con scritto “auguri felicissimi per la ritrovata libertà”. Sto benino, la febbre è passata, thaks ;)

    @marta: la “Compagnia dei celestini” tiene la cazzimma; “Un cuore così bianco” è molto bello ma va letto con calma, tipo quattro-cinque pagine alla volta. E’ denso che viene voglia di allungarci un bicchiere d’acqua, ma ci son cose apprezzabili.

    @antonio: grazie mille :)

    Un saluto ai signori dell’emeroteca Tucci che secondo me leggono il mio blog perché m’han fatto trovare una sedia nuova, l’altro giorno.