Muro di Berlino reloaded
1- La mia versione personale della Storia mi vede uscire di casa per comprare l’occorrente per la crostata. Non è il 1989 bensì il ’92 e ho nove anni. Dal salumiere apprendo che l’URSS è ufficialmente sciolta e Gorbacev ha rassegnato le sue dimissioni da capo dello stato. Ne parlano in maniera concitata Antonio il lattaro e la signora Cappà guardando il tg2 che trasmette immagini della caduta del muro di Berlino. Assisto basita alla dissoluzione dello Stato sovietico e mi preoccupo molto, perché all’epoca dei fatti io vivevo in una specie di plesso russo -via Unione Sovietica, Eboli- e mio padre era un fervido lettore dell’Intrepido che pubblicava certe storielle sull’Est da avere paura per sempre. La cosa mi lascia senza fiato, ma non cedo allo sconforto: finisco di fare la spesa, torno a casa, deposito tutto in cucina e vado a fare le valigie. Dopo alcuni minuti esco dalla stanzetta e imbocco la porta. Quando mi ritrovano, diverse ore dopo nella piazza del paese spiego che avevo paura della terza guerra mondiale. Per testimonianza del fatto che i cambiamenti storici mi fanno un certo effetto scrivete a mia madre.
2- E’ il 2009. Si va in vacanza a Berlino. Prima di andare a Berlino mi chiama Pinuccio per chiedermi certi fatti. Al momento dei saluti gli dico: se fai il bravo ti porto un pezzo di sfravicatura di muro. Lui mi risponde che non ce n’è bisogno perchè Egli possiede il muro originale ed Egli ha fatto tutte le rivoluzioni dal vivo, il tour dell’indipendenza e dalla gioventù: nel ’89 ha visitato la Romania, poi Praga, poi Berlino, poi si è imbarcato sull’Hurtigruten e infine su un cargo battente bandiera liberiana. Per testimonianza del fatto che Pinuccio è Highlander scrivete a me che poi gli leggo la cosa per telefono poiché Egli internet non ce l’ha in quanto la fine è vicina.
soundtrack consigliata:Riprendere Berlino, Afterhours
[…] Rrf » Muro di Berlino reloaded | quando Raffaella scoprì che era caduto il Muro […]
[…] Come sarebbe poi successo dinanzi alla dissoluzione dello Stato sovietico, la sottoscritta bambina si preoccupa molto anche perché all’epoca dei fatti viveva in una specie di plesso russo – via Unione Sovietica, Eboli – ed era facile sentirsi più vicini alla popolazione di Pryp’jat’ che a quella del resto d’Italia. […]
[…] Come sarebbe poi successo dinanzi alla dissoluzione dello Stato sovietico, la sottoscritta bambina si preoccupa molto anche perché all’epoca dei fatti viveva in una specie di plesso russo – via Unione Sovietica, Eboli – ed era facile sentirsi più vicini alla popolazione di Pryp’jat’ che a quella del resto d’Italia. […]