Il tredici febbraio io…

Questo è il mio contributo alla manifestazione di domenica 13, contributo scritto e ospitato sul portale della CGIL e che trovate per intero a questo indirizzo

UPDATE: Isabella Ragonese ha aperto con queste parole la manifestazione di Piazza del Popolo a Roma. Non vi so dire la gioia di sentirle urlare da un palco.

(…) In questo giorno che cade e divide a metà il mese più corto, nel mio Paese 150 anni fa unito e tanto frammezzato e diviso sformato io sono una madre e una lavoratrice in cassaintegrazione, una scrittrice e un’impiegata. Sono, nell’ordine, una commessa e una ricercatrice, una femminista e del femminismo non so niente. Sono una ragazza marocchina e una precaria recidiva, io sono un’universitaria e una casalinga, e mi prendo tempo, lascio la spesa a metà, afferro la borsa.

Il tredici febbraio io porto per strada la mia rabbia come un cane senza guinzaglio, non giudico, non appartengo ad un partito o all’altro e non tollero: non sono agnello tra i lupi, né lupo travestito da agnello, non mi sottometto né agito la mia sottomissione come una spada. Il tredici febbraio io rinuncio alle file di denti da far brillare, al corpo teso da offrire come tangente, al piatto di pasta che mi faccia perdonare, sciopero anche la mia tranquilla forza lavoro pagata poco e male, smetto persino di sentirmi sprecata e costretta nell’angolo di una dicotomia che mi vuole pentita prostituta siliconata o grezza vergine slavata ma sempre femmina, sempre io, in fondo.

Il tredici febbraio io mi dimetto, mi licenzio. E al ruolo di efficiente, silenziosa, furba bellezza da pubblicità, io abdico. Il tredici febbraio io scendo in piazza.

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A Napoli la manifestazione parte da Piazza Matteotti alle 10,30 e si sposta poi a Piazza Dante. Spero di vedervi lì.

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