Cosa fa la Pellegrini quando non nuota? Beh, saranno un po’ cazzi suoi?
Io non lo so a cosa pensate voi quando si parla di discriminazione di genere o di violenza sulle donne. Per me è violenza, nel senso di atto non conforme al rispetto di un altro, anche tutto quello che succede quando ‘sta ragazza, nata nel 1988, decide di cambiare fidanzato. Ma che importa se fa le corna, ricambia le corna, non fa le corna ma avverte prima, lascia, prende, etc. davvero, non ho idea. Mi dispiace anche ogni volta che guardo lo spot della Pavesini e mi trovo il buontempone di turno che mi fa la battuta su cosa fa la Pellegrini quando non nuota. Ma saranno un po’ cazzi suoi?
A quel punto, poi, il buontempone – inteso come aggettivo neutro e inclusivo – mi fa la battuta sui cazzi, e allora è guerra. L’ultima volta mi presi la briga di spiegare che fossero pure cazzi, intesi come organi genitali maschili, e allora? Cos’è, un guardone? Si eccita a pensare a questa bionda che sta con uno o con l’altro? O si scandalizza che una ragazza di 25 anni faccia all’amore un po’ come le va, o lo tollera solo nelle canzoni? Il buontempone si arrese prima, ma io avrei chiesto, ancora, se il problema non fosse che una donna s’era permessa di innamorarsi un po’ di volte senza provarne vergogna, anzi, rendendolo pubblico (come fanno più o meno tutti coi loro amori: mostra, esposizione, con le fotine prontamente rimosse o caricate sui social a seconda di chi è in carica in quel momento). Avrei chiesto, ma la Pellegrini sarebbe stata più tollerabile allora se l’avessimo vista in lacrime a bordo vasca, con il cuore spetrezzato? Cos’è, le lacrime – pubbliche – si confanno di più alla sua persona, al genere?
Di solito, viene fuori che Federica Pellegrini non può fare queste cose, o meglio, non dovrebbe, perché lei è Federica Pellegrini (ed è d’esempio/ è un personaggio pubblico/ poi non vince più niente, prego sbarrare la stronzata che ritenete più adatta). Io non aspetto altro (sono diventata paziente). Per l’appunto, lei è Federica Pellegrini, 25 anni ad agosto, e seppur fosse primatista mondiale di amori a stile libero, non è per questo che è nota: ciò per cui la conosciamo è che è una nuotatrice italiana, la prima italiana ad aver vinto la medaglia d’oro nel nuoto alle Olimpiadi, altri quattro bei titoli mondiali e un paio di primati, e dovrebbe essere libera di fare un po’ quello che le pare almeno quando non nuota. Fosse pure fare all’amore o scofanarsi di biscotti.
Io credo che a lei non dispiaccia affatto che il buontempone di turno s’interessi così tanto a cosa lei fa, quando non nuota. Altrimenti sarebbe più riservata. Non che sia un’obbligo la riservatezza, né che si acquisisca un particolare titolo di merito ad esserlo. Tra le altre cose che dovrebbe essere libera di fare, infatti, vi è anche quella di essere poco riservata. Mi sa, tuttavia, che tra i buontemponi di turno che perdono tempo a parlare della Pellegrini ci sono anch’io. In un’altra sotto-categoria. Io faccio parte della categoria buontemponi di turno che preferiscono le donne più riservate della Pellegrini. Campionesse o meno che siano.
okay, ma la preferisci perché? sobrietà, o la pensi come Toscani, meglio che una donna non metta il rossetto (e che stia zitta, altrimenti di che si lamenta) etc?
d’accordo con te, ma penso che la Pellegrini o chi per esso debba esser libero di dire ciò che le pare senza esser presentata come una trozzola :)
grazie raffaele ;)
Se c’è qualcosa che necessita di essere trattato e custodito con pudore è tutto ciò che a che appartiene ai sentimenti. Maschi o femmine che si sia. In tutto il resto il pudore non mi appassiona. Questo è quello che dico io. Secondo me Toscani dice una discreta dose di corbellerie.
Ahahahah. Pensi bene! :) Anzi ne approfitto anche, benché non ci azzecchi, per confessarti che leggendo il tuo post del 25 aprile, ho pensato: “quanto vorrei saperla scrivere io una cosa del genere”. E quando ho finito di leggerlo mi sono anche reso conto che non era invidia, ma ammirazione, perchè ero felice che ci fosse qualcuno che può scrivere cose del genere. Così io posso leggerle.