Ermeneutica di Miley Cyrus, o anche
Il motivo per cui una che si dimena nuda su una palla da demolizione
rende la sofferenza amorosa tollerabile
Niente, con discreto ritardo, volevo parlare di Miley Cyrus. E della sofferenza amorosa. E del fatto che penso non esista. La sofferenza, dico, non Miley.
L’altro giorno, che poi non era l’altro giorno ma un po’ di mesi fa, ma tralasciamo, io chiamo l’altro giorno i momenti in cui sono libera di fare qualcosa senza che tra me e la cosa intercorra una relazione di obbligo (leggi lavoro pagato e/o preoccupazione dovuta a legami affettivi) e allora l’altro giorno finisce per essere due mesi fa, ma comunque, torniamo a noi, l’altro giorno, uno a caso, apro La Lettura del Corriere e trovo una bella intervista a Camille Paglia che come dice wikipedia (vi risparmio la ricerca) è una saggista, antropologa e sociologa statunitense di origini italiane, orientamento femminista e ateo.
In pratica mi sono fatta la croce.
Comunque.
Siccome come canta Lo Stato Sociale, “non sono d’accordo con te ma morirei affinché tu possa dire la tua stronzata”, ho letto tutta l’intervista e sì, ho fatto finta di niente sulla dichiarazione che vuole Camille Paglia una “brava italiana” che un giorno si sarebbe vendicata delle femministe storiche. Sono passata su anche sul fatto che la stessa non si dice sorpresa del fenomeno violenza sulle donne in Italia, ma dice che “Anche la crisi della famiglia contribuisce al femminicidio. Un tempo se toccavi una donna italiana, sapevi che il padre o il fratello sarebbero venuti a cercarti per regolare i conti”. Però c’è una cosa, una su tutte, che mi ha fatto pensare che forse non è il caso che io dedichi uno dei miei giorni a leggere cose che non mi piacciono, ovvero la domanda sull’immagine della donna nell’arte, quando la nostra afferma che “All’ultimo Mtv Award, Miley Cirus di è spogliata ma senza erotismo. La lezione di Madonna le è arrivata filtrata dalle sue cattive imitatrici: Britney Spears, Gwen Stefani e Lady Gaga”.
Allora, chiariamo un punto, uno solo: che cazzo di erotismo doveva avere una che è nata nel 1992 sul palco di una manifestazione musicale televisiva, con i capelli stretti in due codini frontali che manco sailor moon e l’imbarazzante mimica di un rapporto sessuale che ha avuto l’unico merito di far vedere a mezzo mondo che ha il culo secco? Ma per favore.
Quindi se Miley Cyrus mimava meglio o faceva meno linguacce era apprezzabile?
Vi giuro che non ho capito. E non ho capito manco quando parla bene di Beyoncé o di Rihanna. E ci tengo a dire che adoro Beyoncé e adoro Rihanna.
Per favore, non lasciatemi pensare che il problema non sia l’assenza di erotismo, ma di patina, e che alla fine devo rivalutare Miley che almeno ha fatto capire chiaramente che anche chi è nato nel 92 sa come nascono i bambini. Per favore e per pietà.
Non lasciatemi credere che Wrecking Ball sia una canzone che se non fosse stata accompagnata da un video in cui lei si dimena nuda su una palla da demolizione e mima un pompino ad un martello, la conosceremmo io e io, quando l’ho trovata meglio dell’ultima degli Arcade Fire (su, seppellitemi).
Insomma, non so se a Miley non è chiaro, ma credo che i suoi manager lo sappiano bene: se non avesse dato libero accesso visuale alla sua anatomia di ragazzetta bionda non avrebbe sicuro avuto una menzione da Camille Paglia, nemmeno come esempio di corpo senza eros. Sarebbe stata l’ennesima biondina che si lamenta perché lui l’ha lasciata, dicendo – è più o meno questo il senso di Wrecking Ball – che da certe storie d’ammore si esce comm ‘a sfravecatura.
Sento di lasciare un commento scevro da qualsiasi pretesa sociologica e quando scrivo scevro, lo scrivo per ridere. Per quello che può valere porto semplicemente la mia umile testimonianza. Quando io ero adolescente, Madonna andava per gli anta. Ho un vivido ricordo di alcune immagini di coreografie, tratte da suoi concerti, che hanno turbato profondamente il mio sonno. Le Spice e Britney Spears erano sulla cresta dell’onda negli anni immediatamente successivi e non hanno mai, in alcun modo, turbato il mio sonno. Preciso che, in ogni caso, ho continuato ad avere un sonno piuttosto disturbato quindi non ne ho manco guadagnato in salute e sottolineo soprattutto che non ho alcuna preferenza per le tardone. Ne deriva che ciò qualcosa deve pur significare. Fermo restando che io sono solo io e questa è solo la mia umile, personale testimonianza e che è del tutto scevra da pretese sociologiche.
Arrivo da Abbiamo le prove e mi piace il tuo blog e anche tu.