Freddo reloaded

Perché non finisca i suoi giorni “senza una parola da parte di chi lo ha amato”, tributo a Geppino, da un vecchissimo post

Caro,
stamattina mi sono alzata dal letto e ho pensato di uscire quindi
non ti sveglio
devo andare da Alcott e comprare un maglione
anche delle calze
La giacchetta grigia e la gonnella non bastano
che sul motorino fa un cazzo di freddo
specialmente nel tratto Mergellina-Bagnoli, capiscimi
sul motorino non si può essere tristi
al massimo incazzati, allora non ti ho detto niente

Il primo giorno mi tenevo forte a quello avanti che a ogni semaforo facevamo
casco e casco
Adesso ho imparato:
tengo strette le cosce, lo assecondo nelle curve
che possiamo anche prendere
strade panoramiche.
C’è un tratto di costa che ho tirato via con il coltello della rabbia
era ancora sporco quando l’ho rimesso in tasca
e credo fosse solo sangue mio
come quando sono caduta nella porta a vetri
ancora oggi mi trovo addosso lividi che non so
mi hai chiesto: cos’è quello?
e io che stavo seduta  di spalle a scrivere certi dati importanti
mi sono sorpresa ad essere un poco contenta a saperne
l’esatta provenienza

Dici: dormi piccola e io sì che sono stanca
è per domenica/lunedì
ma anche per ieri
correvo di studio in studio
e avevo una lavagna grande su cui scrivere: ADESSO!!!
Ma è comunque meglio di no
Ti chiamo dal parcheggio, facciamo così,
chiamo e ti dico dove sono
mi metto tra le auto di servizio, col poco di sole e le fumarole della solfatara
e con le dita fredde sul touch screen cerco
di non sbagliare
il tuo numero

(reprise 2012)

Poi non c’è stato bisogno di sbagliare,
Caro, mi hanno chiamato dalla regia e spedito a Benevento,
avevi ragione tu su alcune cose, ma sul tizio e sul motorino no
Freddo ancora fa, non porto più scaldamuscoli sulle gambe nude
e il motorino non è più
l’avevamo chiamato Geppino, perché aveva i cornicielli al manubrio
e la cosa “faceva molto Sanità
ricorderò sempre il giorno in cui avevo lo zaino in spalla e lo zaino,
pesantissimo,
mi ha tirato a terra mentre cercavo di salire a bordo
su via Antiniana

Il tizio (detto Andrew)
ha riso e detto: Dallo a me;
il tizio (detto anche Marocco)
mi aspettava la mattina alle nove e mezza
davanti alla metropolitana
sempre girato di cazzo perché, ovvio,
avevo fatto tardissimo (dieci minuti, non di più)
però l’ho sempre trovato
tizio e motorino sono diventati amici
amici di lunghissime corse e molto pueblo
il primo è rimasto, l’altro è finito allo scasso.
Tu?

The waiting man
The waiting man