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Figure Mitologiche 3, la Precaria

Premessa: Pierre Sorlin è tra i primi ad aver utilizzato i film come fonte storica.

Sto vedendo un film e sono sconvolta. Il film si chiama “Derailed”. Niente da dire. No, non vi svelerò la trama. Fittatevi il dividi. Volevo solo informarvi che in questo caso le precarie ci fanno la figura delle puttane rubasoldi che cito: “arrivano in ufficio in ritardo e qualche volta rispondono a telefono”. Andiamo bene, andiamo.

Figure mitologiche 1 e 2. Superstagista e Wondercollaboratore

E così, mentre come al mio solito cerco lavoro pure on-line, girovagando come l’ebreo errante sui vari motori di ricerca, mi imbatto (nuovamente) nell’annuncio di un noto giornale del sud che cerca stagisti e collaboratori.  Ma definiamo al meglio le due figure richieste, figure che più che professionali mi sembrano mitologiche.

Il superstagista ha buone conoscenze informatiche e va oltre l’appicciare il computer e trovare una parola su google. No, ragazzi. Qui servono i rudimenti del linguaggio Html, non solo essere capaci di mettere il colore ai caratteri e di caricare un tema su wordpress. Per questo il superstagista studia all’università ed ha un bel diplomino e qualche corso di formazione e magari pure gli attestati dei vari seminari e dei vari laboratori fatti per completare i famigerati Cfu. La componente soprannaturale è poi indispensabile per rientrare nell’annuncio di cui sopra, ed essere accettati come superstagisti: dovrete, infatti, rendervi conto che operete in una grande realtà e in stretto rapporto (stretto per davvero, se la postazione è quella che penso io) con un TEAM (che parola internazionale, vero? Il sud che si affaccia al mondo usa queste parole, cosa credete) di esperti .

E qui escono i superpoteri, un po’ come esce l’ernia del disco ai muratori: il superstagista li maturerà (squillo di tromba) e metterà in campo quando si accorgerà che (rullo di tamburo) lo stage non è retribuito.  Ma lui non è il solo ad avere la capacità di recarsi a lavoro e svolgerlo relazionadosi al TEAM senza pensare che il TEAM è pagato e lui no e che quindi dovrà saltare il pranzo pure oggi che un panino al bar più vicino sta a due euro e 50, con il biglietto d’autobus andata e ritorno stiamo a 5, e abbiamo già sforato il budget fornito da mammà. Sul suo stesso terreno combatte anche il Wondercollaboratore, insieme per sconfiggere i cattivi e la disoccupazione e questi giovani nullafacenti del sud.

Il wondercollaboratore, infatti, crede nella realtà LEADER del sud e, soprattutto, nel giornalismo fustigatore dei tempi e depositario della verità: attrezzato con il cestiniello portato da casa e la frittatina e il termos col caffè, pasti consumati rigorosamente nascosto nel cesso per non fare una brutta figura con il TEAM che pranza fuori in fronte al mare con la pizza a 10 euro e i suonatori di mandolino (il TEAM è g-local) , pur di far sentire la sua voce, il nostro eroe si posiziona accanto al superstagista (o più probabilmente in braccio al superstagista, se la postazione è quella che penso io)  e accanto a lui si relaziona al TEAM, ma a sua differenza con le wonderorecchie riuscirà a carpire i codici segreti della comunicazione, leggi che reggono l’universo del mondo e che gli esperti si palleggiano come fanno i delfini con le palle a spicchio, tra una notizia sulla rinascita del (diciamolo in coro) SUD e l’altra. Non si perderà un attimo di questa manna caduta dal cielo carico di pioggia e così facendo svilupperà un potere che probabilmente sarà messo pienamente a frutto dagli esperti: adeguatamente pungolato, il wondercollaboratore si evolverà come l’uomo ragno, smettendo di pensare ad una minima retribuzione, figuriamoci ad un contratto.