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Bella, te faccio o’ strascino-oh

Mi dicono che sono sulla prima pagina del Corriere del Mezzogiorno.it
Bene.
Mi dicono che l’intervista che mi ha fatto Alessandro Chetta è stupenda.
Bene, passerò a lui i complimenti.
Mi dicono che il libro è carino e originale.
Bene anche questo.
Per inciso, sono anche in un bellissimo articolo rosa su Leggo Napoli!

Io ascolto e passo le informazioni a qualcuno che ne è contento come me, forse pure di più. La presentazione alla Mondadori di Napoli è andata molto bene, soprattutto perchè c’erano tante facce amiche, i fiori sul tavolo, la voce di Virginia a leggere e l’amplificatore del microfono che non funzionava: più che un dibattito mi pareva una chiacchiera al tavolino e per questo ho ringraziato Gesù. Credo sia stata la cosa più bella, in assoluto. Il boss ha ripreso tutto con la videocamera: appena riesco a capire come scaricare tutta quella roba, la metto su youtube, in modo che possiate rendervi conto anche voi della mia fortuna, ad avere amici così.

Ovviamente non possono mancare le figurelle della sottoscritta. La prima: all’uscita dalla libreria sbatto contro una donna. Penso di averla ferita gravemente perchè si muove piano piano, lentamente. Mi guarda con l’occhio vitreo e tira su una gamba. Se la porta ad altezza spalle e si rialza con balzo felino. Mi guarda ancora, incazzatissima: allunga le braccia e mi fa una mossa alla Matrix. Poi un’altra tipo Star Wars, ma la sua faccia più che “La forza sia con te” pare dire “muori”. A questo punto sono straconvinta che mi citerà per danni. Vedo già la sfogliatella dell’avvocato, quando alzo lo sguardo e per strada ci sono un’altra decina di tizi come lei, che si muovono come stessero ballando Flashdance a rallentatore. Erano artisti. Erano, mi pare, proprio questi qua. Vi consiglio vivamente di visitare il link: c’è anche il calendario delle prossime apparizioni ed eviterete lo shock.

PS: il titolo del post è liberamente ispirato alle notevoli capacità canore di Fran che ha realizzato le vignette di Mimmo e Caterina.

 

Cane mordente si abbenda alla sacresa

Sabato 14 giugno alle 18, sono alla Mondadori di via Benedetto Croce, a Napoli. In questa occasione sarà svelato il significato del titolo di questo post. Ricchi premi e cotillons.

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Alla fine ho:

 

-fatto l’intervista all’Unis@und . Ho faticato un’oretta per riuscire a trovare il posto esatto, ma ne è valsa la pena.

– presentato il libro a Salerno. La mattinata è andata benissimo e sono stata tanto tanto tanto contenta anche se Dio ha voluto che tra me e la Sala Bottiglieri di Palazzo Sant’Agostino fossero frapposti diversi ostacoli: il primo porta il nome di Autista di Autobus Privato. Sono salita sul pullman ed ho chiesto: “Questo è un diretto per Salerno?” Risposta: “Si”. Pago il biglietto, mi siedo, prendo il lettore mp3, controllo la frangetta nel finestrino e nel finestrino vedo che il bus non ha imboccato l’autostrada ma la via interna. Prima di arrivare in via Roma, nel capoluogo di provincia, ho difatti girato per: Battipaglia, Belvedere, Bellizzi, Pontecagnano Faiano, Zona Industriale. L’unica cosa diretta sono state le mie bestemmie. Dio ha anche voluto che nell’esatto momento d’inizio della mia presentazione, in utt’altra parte della città, fosse in programma l’inaugurazione di non so quale cosa. Dio ha predisposto, infine, che ci fosse Tele Diocesi ad intervistarmi.

– fatto un esame e preso 28. Questo ha un che di divino, visto che negli ultimi giorni è capitato di tutto (ho anche camminato a piedi nudi per la strada, come nella famosa canzoneche certamente voi amanti del bel canto ricorderete).

-fatto l’intervista a TvLuna con Mariangela Mingione, che ammiro tanto il lavoro che fa e la passione che ci mette. Potrete vedere i risultati (e le mie papere) Martedì 17 sull’emittente tv alle 13,30 e alle 19,30, più o meno.

 

Ci vediamo domani. Chi non viene avrà a che fare con il cane mordente che si abbenda alla sacresa e con il belcanto.Lo so, mi ridurro a fermare la gente per strada, pregandoli di seguirmi in libreria con una scusa. Sob.

 

Si ringrazia il boss, anche per il pranzo che mi ha offerto; Donatella per l’organizzazione; Fiorentino e Anna, giunti in mio soccorso dall’Università di Salerno; Francesco e il suo amico carino per avermi ricordato che ritoccare le foto in photoshop è una pratica dannosa; Generoso e il suo accompagnatore per aver sfidato le ferrovie dello stato raggiungendo la presentazione in tempo. Grazie, grazie assai.

 

Se non esistessero i funghi, riusciresti a immaginarli?

Prima cosa:

Mercoledì 11 giugno alle ore 10,3o nella Sala Bottiglieri di Palazzo Sant’Agostino, in seno alla Provincia di Salerno (cioè qui), c’è la prima presentazione del libro “Santa Precaria”. A dio piacendo, mi farebbe tanto piacere vedervi in sala, accanto ai parenti più stretti che stanno ricevendo in questo momento la chiamata alle armi. Ovviamente ci sono tutta una serie di ragioni per cui voi dovreste essere lì: tra queste la possibilità di assistere all’incendio delle mie orecchie e quello di riposarvi sulle comodissime poltroncine della sala. Non vi preoccupate per i posti a sedere: il posto è molto grande (e coi cazzi che riuscirò a riempirlo).

 

Seconda cosa:

Sabato 21 giugno, alle ore 18 più o meno, nella Sala Mangrella del Complesso Monumentale di San Francesco, ad Eboli, (esattamente qui) ci sarà un’altra presentazione del mio libro. In questo caso, alla sfilza di ragioni per essere presenti potete aggiungere il buffet e, soprattutto, la presenza di uomini quali Arnaldo Capezzuto e Peppe Porzio (qui non c’è il link, ma fidatevi). Non so se mi spiego. Non vi preoccupate per i posti a sedere: il posto è molto grande (e coi cazzi che riuscirò a riempirlo).

Disclaimer: tra queste due presentazioni potrebbero a breve spuntarne delle altre, come fanno i funghi. Vi assicuro che in questo caso  non c’è muffa né veleno. Sì, sono in pieno revival Blu Vertigo.

 

Terza cosa:

Vi segnalo l’autobus 201. Salite su questa corriera arancio di sabato sera.  Accadrà un piccolo miracolo. A me è capitato, per esempio, di incontrare un punk di sedici anni e mezzo, domiciliato in Ponticelli. Se non è un evento incredibile questo, in tempi di Tokyo Hotel. Questo ragazzo col ciuffo riccio e i capelli rasati ai lati della testa in un azzardato serbian style, stava seduto accanto a me con tale mollezza che m’ha fatto ricordare – “and if a double-decker bus crashes into us to die by your side is such a heavenly way to die” – ricordare di un altro viaggio in pullman, tempo fa. Sì, accanto non avevo propriamente un punk, ma anche quello mi pareva un miracolo. Ok, ero un po’ brilla per l’alcool ingurgitato la sera stessa e pure la sera prima ma credetemi: la sensazione  era più o meno la stessa.

 

Quarta cosa:

sono andata a vedere Sex and the city  ma non conosco il finale del film perchè durante la proiezione la pellicola è caduta dal piatto e il cinema ha sospeso la proiezione. Il cinema ha risposto alle proteste dell’intera sala dopo dieci minuti di miei smadonnamenti. Il cinema, incarnato in un signore baffuto e con la divisa, ha risposto alle mie lamentele dicendo che mi avrebbero dato un “biglietto omaggio”. Gli ho fatto presente che i biglietti omaggio sono quelli che non paghi e che io, invece, il biglietto per il film l’avevo pagato eccome, con moneta sonante. Hanno così deciso di restituirmi i soldi.  Il cinema in questione sta al centro di Napoli, diciamo più o meno in via Chiaia, e le pellicole che si fermano e riprendono dopo 5 minuti mi sembrano, ultimamente, all’ordine del giorno, così come l’assenza di qualcuno che controlli che in sala non ci sia un bivacco di criammole infoiate.

 

Quinta cosa:

in tema con il mio libro sono di nuovo senza lavoro