In un mondo migliore, quando esco di casa la mattina partirebbe “Run baby, run”
La playlist che faciliterebbe le cose
In un mondo migliore io avrei un lavoro come motivatrice musicale: in pratica mi farei raccontare la vita degli altri e consiglierei la soundtrack adatta. Sono straconvinta, infatti, che le cose migliorino sensibilmente se c’è un accompagnamento musicale. Del tipo: secondo me se uno va a lavoro ascoltando il Bolero di Ravel nella versione della Vienna Philharmonic Orchestra arriva più calmo in ufficio e prende meglio anche l’attesa del tram (anche perché la versione dura venti minuti, ed è meglio della pappa reale). Di seguito una lista di canzoni applicate alla mia vita giacché non conosco la vostra.
Run baby, run,Sheryl Crow : ecco, questa dovrebbe partire random mentre scendo le scale e cerco di ricordarmi se: ho dato da mangiare allo squalo (leggi pesce rosso), ho preso tutto quello che mi serve, mi sono ricordata di buttare la plastica e il vetro, ho gli spiccioli necessari per il tram, ho un libro, ho chiuso i fornelli, ho abbassato le persiane, che cosa ho da fare oggi, quale telefonata ho mancato, da quanto tempo non sento mia madre, sono già le undici o no, ho risposto a quelle due email cui devo rispondere da tre giorni, ho consegnato il racconto o no. Oggi mi sono dimenticata di : 1) rispondere alle email, 2) portare con me la videocamera, 3) prenotare il treno per la settimana prossima sempre che io voglia partire, 4) decidere se voglio partire o non voglio partire, decisione che continuo a scaglionare di giorno in giorno perché mi annoia il fatto tecnico di dare uno sguardo agli orari dei treni.
Hotel Supramonte, Fabrizio De André : ecco, questa invece non dovrebbe partire mai ma andrebbe dosata nei momenti, a me basta la prima strofa, di solito e al verso “e ora viaggi, ridi , vivi, o sei perduto” mi calmo e torno al Bolero di Ravel con la stessa nonchalanche con cui Christiane F. dosava eccitanti e tranquillanti. Se arrivate al ritornello, comunque, e alla domanda in esso contenuta, aspettate la seconda strofa e ringraziate il cielo come indicato da Fabrizio. Ah, un consiglio: comprate la pappa reale.
Kanzone Doce, 24Grana: se prendete la strada che va verso la Stadera, fermando un pullmino abusivo affollato di signore con la busta della spesa e ragazzi usciti da scuola, accertatevi di averla nelle cuffiette.
Comfortably numb nella versione Roger Waters, Van Morrison: sì, non crocifiggetemi, a me piace di più di quella dei Pink Floyd, che ci posso fare. Sono decisamente addicted a questa canzone di cui ascolto anche la versione dello String Quartet, e la trovo imprescindibile, testo e musica. Che poi sia la colonna sonora della scena della morte di Chris Moltisanti nei Sopranos, vabbé, non potete capire. Io adoro l’esplicitazione di quanto l’insensibilità possa essere una via di salvezza dal dolore, e di quanto alla medicina chiediamo essenzialmente questo: di non sentire più niente, almeno per un paio d’ore.
Gangsta’s paradise, Coolio: un evergreen, perché se sono uscita di casa, beh, ci devo anche tornare.