Tagshakira

Attenzione: crescita personale e cambiamenti sono rintracciabili nella tua playlist

È passato del tempo da quando canticchiavo Videogames di Lana del Rey andando a lavoro, ripetendo il mantra che vivere è più bello quando c’è qualcuno che ti ama, e tu, piccolo, lo stai facendo. È passato un anno appena, in realtà, ma abbastanza perché Lana abbia sfornato un altro paio di singoli, e io canticchi loro e il verso “Will you still love me when I’ve got nothing but my aching soul” abbia una risposta che è no, e l’antitodo, in un’altra hit che si chiama Ride, quando dice “I hear the birds on the summer breeze, I drive fast”.

E’ passato del tempo da quando m’applicavo alla pratica concreta dell’allegria sfacciata e ad oltranza proposta da Shakira, e sapessi che anche la tortura poteva essere ballata. Rihanna ha preso il suo posto con l’intro a We found love: prima che diventi ballabile, prima che lei esploda nel canto di qualcosa che è successo e poi passato, prima che sembri dire: guarda, è capitato una volta, può succedere ancora, eh, non temere. Quel prima ha significato tanto. Capitemi: ti svegli alle 6 di mattina dopo essere andata a letto alle 2 e devi correre prendere treni aerei scappare cambiare tono voce parole e ricordarti ancora di chi sei, come ti chiami, perché, e anche a quale fermata di una metro che non conosci bisogna scendere, ecco, e allora sentirsi la sola ragazza al mondo aiuta, molto di più che fingere di essere felice e contenta zingarella degli stati d’animo.

E poi, tornare a miti consigli, far diventare Katy Perry la tua migliore amica, vederla tagliarsi i capelli o invecchiare di botto e cantare con lei che forse, sì, forse in un’altra vita, certo.  Ma non in questa, non in questa in cui ormai sei wide awake, bella sveglia, non importa come e perché, conta solo che non vuoi ritrovarti ad esser triste per cose di cui non ti importa più. Accettare pure la frase fatta, e Madonna diffusa dallo stereo di un autobus che ti riporta a casa, che fuori è estate, è caldo, è non c’è niente da ricordare, e allora puoi chiedere a chi guida di cambiare stazione, per favore. Bisognerebbe fare attenzione a quello che c’è nella nostra playlist: crescita personale e cambiamenti sono rintracciabili lì, nel fatto che un giorno qualunque dello scorso anno, non ti sarebbe mai passato per la testa dire che la canzone più vera che conosci è di Whitney Houston.